Dans l'avion qui l'emmène vers le Brésil, le Pape s'est adressé aux journalistes de sa suite. Je me méfie des premiers comptes-rendus français, qui me semblent à première lecture, essayer d'engager une polémique, sur le thème "les politiciens qui prônent l'avortement seront excommuniés". (cf le titre d'un article de l'agence AP sur le site du Nouvel Obs: " Benoît XVI juge "normal" que les députés de Mexico qui ont légalisé l'avortement soient excommuniés" ).(*) C'est évidemment différent, et surtout plus subtil, et il me semble que l'agence italienne ANSA donne une version assez fiable (traduction à venir, en principe...)
ANSA
Papa verso Brasile: non arbitraria scomunica sull'aborto
FIUMICINO - "La Chiesa come tale non fa politica, rispettiamo la laicita', ma la Chiesa indica le condizioni in cui i problemi sociali possono maturare" . Lo ha detto il Papa sull' aereo che lo sta portando in Brasile, aggiungendo che quella della Chiesa "é una missione religiosa, ma apre a soluzione dei grandi problemi sociali". Il pontefice e' partito dall'aeroporto di Fiumicino con il Boeing 777 "Sestriere" dell'Alitalia decollato alle 9.08. L'arrivo all'aeroporto Guarulhos di S. Paolo e' previsto alle 16.30, ora locale. In Brasile il pontefice inaugurera' i lavori della quinta assemblea generale dell'episcopato latinoamericano e dei Caraibi. Nel suo sesto viaggio pastorale e primo intercontinentale che si protrarra' fino al 14 maggio, il Santo Padre e' accompagnato dal cardinale segretario di stato, Tarcisio Bertone, e dai cardinali Giovanni Battista Re, presidente della Conferenza di Aparecida, Claudio Hummes, ex arcivescovo di San Paolo, José Saraiva Martins che in qualita' di prefetto della congregazione per le cause dei santi pronuncera' la petizione nel rito di canonizzazione di Frei Galvao. Fanno inoltre parte della delegazione pontificia il sostituto della segreteria di stato, arcivescovo Leonardo Sandri, monsignor Josef Cordes e i due segretari del Papa, monsignor George Gaenswein e monsignor Mietek.
ROMERO E' UN MARTIRE, MERITA BEATIFICAZIONE - Per il Papa, Oscar Arnulfo Romero e' un "grande testimone della fede" e Benedetto XVI non dubita "che la sua persona meriti la beatificazione". Il pontefice lo ha detto sull'aereo che lo sta portando in Brasile. Interpellato sul processo di beatificazione del vescovo salvadoregno assassinato dagli squadroni della morte, il Papa ha risposto di non avere le "ultime informazioni sul lavoro della congregazione competente" ma di sapere che "vanno bene avanti". Ha poi indicato come "molto importante" la biografia su Romero scritta da monsignor Vincenzo Paglia. "E' un lavoro molto importante - ha detto - che chiarisce molti punti: non e' in questione che sia un grande testimone della fede, delle virtu' cristiane, che si e' impegnato per la pace e contro la dittatura, e' stato ucciso durante la consacrazione, si tratta quindi di una morte di testimonianza della fede". E il Papa ha pero' precisato che "c'era il problema che una parte politica voleva prendere ingiustamente per sé questa figura, non dubito - ha sottolineato - che la persona stessa meriti la beatificazione". Il Papa ha aggiunto: "Io aspetto le conclusioni della Congregazione per la cause dei santi".
LEGITTIMO DIBATTITO SU TEOLOGIA LIBERAZIONE - Nella Chiesa "c'é spazio per un dibattito legittimo su come creare le condizioni per la liberazione umana e su come rendere efficace la dottrina della Chiesa e indicare le condizioni umane e sociali, le grandi linee in cui i valori possono crescere". Lo ha detto il Papa sull' aereo che lo porta in Brasile, interpellato sul posto della teologia della liberazione nella Chiesa. Benedetto XVI ha osservato che "é profondamente cambiata la situazione" in cui la teologia della liberazione e' nata: "E' evidente che i facili millenarismi che credono di poter realizzare da una rivoluzione le condizioni per una vita completa, erano sbagliati, questo ora lo sanno tutti e il punto é come la Chiesa debba essere presente nella lotta per la giustizia: su questo si dividono teologi e sociologi". Il Papa ha anche precisato che "come Congregazione (della dottrina della fede, ndr) abbiamo cercato di fare un'azione di discernimento per liberarci dei falsi millenarismi e della politicizzazione".
NON ARBITRARIA SCOMUNICA SU ABORTO - La scomunica che i vescovi del Messico hanno indicato come sanzione per i politici che hanno approvato la liberalizzazione dell'aborto a Citta' del Messico "non era una cosa arbitraria: e' prevista dal Codice di diritto canonico. Sta nel diritto - ha detto il Papa - che l'uccisione di un bimbo e' incompatibile con il nutrirsi del corpo di Cristo, i vescovi non hanno fatto niente di arbitrario e hanno solo messo in luce cio' che e' previsto dal diritto della Chiesa". Sull'aereo che lo porta in Brasile, il Papa ha anche ricordato la "grande lotta della Chiesa per la vita, di cui Giovanni Paolo II ha fatto un punto fondamentale del suo pontificato" e ha sottolineato che "questo messaggio che la vita e' un dono e non una minaccia, messaggio che sta alla radice di queste legislazioni" dev'essere rilanciato dalla Chiesa. Il direttore della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi, ha successivamente precisato che "il Papa non intendeva scomunicare nessuno" e ha ricordato che "un'azione legislativa favorevole all'aborto e' contraria alla dottrina della Chiesa".
A NAPOLITANO: AUSPICI PER BENESSERE ITALIA - Un "deferente saluto" al presidente della repubblica Giorgio Napolitano, "che accompagno con fervidi auspici per il benessere spirituale, civile e sociale del popolo italiano, cui invio volentieri la mia benedizione". E' quanto scrive Benedetto XVI nel telegramma di saluto inviato al capo dello Stato nel momento in cui ha lasciato Roma per recarsi in Brasile in occasione della quinta Conferenza generale dell'episcopato latinoamericano e dei Caraibi.
(*) Benoît XVI juge "normal" que les députés de Mexico qui ont légalisé l'avortement soient excommuniés
AP | 09.05.2007 | 19:19
Benoît XVI entame son premier voyage en Amérique latine en affichant sa fermeté sur les principes de l'Eglise catholique. Dans l'avion qui l'emmenait au Brésil, le pape a jugé "normal" que les parlementaires de Mexico qui viennent de légaliser l'avortement soient excommuniés.
Jusque-là, le pape n'avait pas explicitement précisé que les parlementaires approuvant la légalisation de l'IVG risquaient l'excommunication. Le Vatican avait de fait esquivé la question de savoir si la communion doit être refusée à un homme politique soutenant le droit à l'avortement.
Le droit canon prévoit que celui qui "procure un avortement" encourt l'excommunication automatique. A Mexico, dont l'assemblée législative a approuvé le 24 avril la légalisation de l'avortement dans les 12 premières semaines de grossesse, l'archevêché de la ville a prévenu que les médecins et infirmières pratiquant des avortements, ainsi que les députés ayant soutenu la loi, seraient excommuniés.
"Il n'y a rien de nouveau, c'est normal, ce n'était pas arbitraire. C'est ce qui est prévu par la doctrine de l'Eglise", a commenté Benoît XVI, qui a donné dans l'avion papal sa première vraie conférence de presse.
"Je suis catholique et je continuerai d'être catholique même si l'Eglise m'excommunie", a commenté une députée de gauche de l'assemblée de Mexico, Leticia Quezada. "J'ai la conscience tranquille."
Au Brésil, l'avortement est interdit excepté sauf en cas de viol ou lorsque la vie de la mère est menacée. Le président brésilien Luiz Inacio "Lula" da Silva qui recevra jeudi le pape à Sao Paulo ne compte pas, selon l'un de ses porte-parole, soulever la question de l'avortement ou d'autres sujets sensibles, comme le programme public de prévention du SIDA qui distribue chaque année des millions de préservatifs. L'Eglise est aussi opposée à la contraception.
Dans l'avion, Benoît XVI a aussi reconnu que l'exode des fidèles catholiques vers les églises évangéliques protestantes en Amérique latine constituait la "plus grande inquiétude" de l'Eglise. Dans le même temps, il a observé que cet essor évangélique manifestait la "soif de Dieu" dans cette région. Le souverain pontife a confié qu'il compte exposer une stratégie pour répondre à cette aspiration lors de la Ve Conférence générale de l'épiscopat de l'Amérique latine et des Caraïbes qu'il ouvrira ce week-end à Aparecida, près de Sao Paulo.
"Il faut que nous devenions plus dynamiques", a-t-il expliqué. Les églises évangéliques, considérées comme des "sectes" par le Vatican, ont attiré ces dernières années des millions de fidèles catholiques en Amérique latine.
Le Saint-Siège a aussi promis que Benoît XVI adresserait un message fort contre la pauvreté et la criminalité lors de sa visite pastorale de cinq jours au Brésil, le pays catholique le plus peuplé du monde avec 120 à 140 millions de fidèles.
Son prédécesseur, le défunt Jean Paul II, s'était rendu au Mexique et avait rencontré les évêques latino-américains trois mois seulement après son élection à la tête de l'Eglise catholique.
Benoît XVI lui a attendu deux ans avant d'effectuer son premier voyage apostolique en Amérique latine, où vivent plus de la moitié des 1,1 milliard de catholiques de la planète. Mais il s'est défendu d'être un "Eurocentrique" ou d'être moins préoccupé par la pauvreté dans les pays en développement que ses prédécesseurs.
"J'adore l'Amérique latine", a-t-il assuré devant la presse. "J'y ai beaucoup voyagé." Il s'est dit heureux de pouvoir effectuer cette visite, après avoir dû se concentrer sur les problèmes au Moyen-Orient et en Afrique.
Benoît XVI, qui s'était rendu au Brésil en 1990, quand il était encore le cardinal Joseph Ratzinger, célébrera plusieurs messes en plein-air lors de cette longue visite de cinq jours, dont une messe de canonisation du bienheureux Frei Antonio de Santa Ana Galvao, qui deviendra vendredi le premier saint indigène du Brésil. Il visitera également un centre de désintoxication tenu par l'Eglise, la Fazenda da Esperança de Guaratinguetà.